Propr. J. Frances C., attrice inglese. I tratti del volto marcati, resi ancor più fascinosi dallo sguardo verde-azzurro, porta sullo schermo figure di donna complesse e ineffabili, segnate dalle tracce contraddittorie della modernità, affermandosi come una delle interpreti femminili più emblematiche tra la metà degli anni '60 e quella dei '70, non solo del New Cinema britannico, ma anche della cosiddetta «altra Hollywood». Proveniente da un intenso tirocinio teatrale, dopo aver frequentato i corsi della Dramatic Art Central School di Londra esordisce nel cinema con piccole parti nel 1962. Nel 1963, mentre interpreta in teatro la commedia Billy il bugiardo, viene chiamata da J. Schlesinger come protagonista del film omonimo. Diretta dallo stesso Schlesinger, due anni dopo vince un Oscar con Darling (1965), che le schiude le porte della produzione americana. Ottiene la parte di Lara nel kolossal Il dottor Zivago (1965) di D. Lean, e viene poi chiamata da F. Truffaut per Fahrenheit 451 (1966) e ancora da Schlesinger per Via dalla pazza folla (1967). A Hollywood è protagonista di Petunia (1968), sofisticata commedia esistenziale diretta da R. Lester. Due anni dopo impersona la prostituta Constance nello straordinario I compari di R. Altman, per il quale appare anche in Nashville (1975). Dello stesso anno è la sua interpretazione di Shampoo di H. Ashby. In seguito le sue apparizioni si fanno più rare e meno mirate, non mancando comunque di lasciare sempre un'impronta incisiva, come in Calore e polvere (1982) di J. Ivory, Miss Mary (1986) di M.L. Bemberg, Power (1986) di S. Lumet. In Away From Her - Lontano da lei (2007) di S. Polley offre una prova toccante nel ruolo di una donna colpita dal morbo di Alzheimer.